AMORI SICILIANI by OBLOQUOR

Dario sorseggiava uno spritz leggero mentre osservava il tramonto, una leggera malinconia si scorge sul suo viso, stava pensando a lei: Claudia. Era stata l’ultima donna il cui ricordo non lo faceva vergognare di sé stesso, le sarebbe piaciuta sicuramente la Sicilia. Fece un altro sorso e davanti i suoi occhi non c’era più il sole, sparito nel mare, ma non i suoi momenti con lei i ricordi si susseguivano uno di seguito all’altro.
La sua vita sembrava un film; lei incontra lui ad un cineforum in una fabbrica occupata, si scontrano, si odiano un po’ e poi si innamorano. Lui fa l’intellettuale di sinistra fuori corso, parla di Marx ed Hemingway come fossero suoi amici. Lei è la provincialotta che scopre la politica e la vita universitaria, partecipa ai comizi dei circoli Arci e prende trenta e lode all’esame di economia aziendale. Lei inizia a lavorare come stagista in un’azienda mentre lui riesce a farsi raccomandare per un posto in università, vanno a convivere  per un paio di mesi poi i genitori di lei si impuntano e finiscono per sposarsi. Non fanno figli, vogliono darsi tempo: lei vuole fare carriera e lui è più interessato ai dibattiti politici. Iniziano le prime incomprensioni, le litigate la sera di ritorno dal lavoro, le notti sul divano di lui ed il collega d’ufficio di lei.
Non hanno figli, non intendono farli e non vogliono rimanere insieme, ma evitano di divorziare subito. Vivono separati in casa per alcuni anni, prendono ritmi diversi lui inizia a bere e lei va a dormire a casa di amiche. Smettono di vivere insieme e con la scusa divorziano, lei si risposa con il collega d’ufficio, lui prende la cattedra di storia contemporanea. I rapporti si raffreddano e si perdono di vista.
Dario Si toglie gli occhiali da sole, non servono più, l’hotel prende vita; deve esserci qualche evento a cui non ha intenzione di partecipare, si mette in disparte vicino la piscina e continua a bere lo spritz. Sente dei passi  ma fa appena in tempo a girarsi che una donna sulla quarantina vomita sul suo completo prima di accasciarsi. Mentre cerca di rialzarla vede accorrere altre donne, probabilmente sue amiche, che tra risate e parole biascicate cercano di scusarsi per l’accaduto.
Tornato in camera, l’hotel gli fa trovare un pratico paio pantaloncini a pinocchietto e la taglia XL della maglietta indossata dagli animatori, riscende per cenare al ristorante. La donna di prima, ora più sobria, gli porge le sue scuse con un accento marcatamente tedesco; il tuo tavolo viene servito per primo, le bottiglie di vino vengono sostituite senza chiedere. Non è andata male alla fine, la sua serata stava passando tranquillamente guardando un gruppetto di ragazzi muoversi a tempo con i balli di gruppo mentre sorseggiava chinotto per digerire.
Qualcuno si avvicina per parlargli “Certo che tu fai sempre colpo” Dario si girò verso la voce, era Claudia in abito da sera blu, la donna continuò “Chi non muore si rivede, allora come stai?” con uno sforzo sovrumano lui cerca di nascondere la sorpresa “Claudia quanto tempo! Io sto bene tu?” lei risponde sorridendo “Nulla di ché, mi diverto in vacanza come te”
“Oh no, io sono qui per un convegno adesso che insegno all’università mi tocca partecipare pure a questi incontri”
“Insegni all’università? Complimenti!”
Dario risponde con tono canzonatorio indicando la sua maglietta “Pensavi fossi finito a fare l’animatore in questo posto? Ma dimmi tu come te la passi sono anni che non parliamo”
“Non c’è male”
“Come va con lui?”
Claudia mostra la mano senza fede “Non va più” lui tenta di trattenere la voglia di sotterrarsi ” Cavolo mi dispiace, dai non pensarci lo sai meglio di me come vanno certe cose ” lei sorride in modo malinconico “Forse ma non sono così esperta, ti va una passeggiata?”
” Sono troppo vecchio per le scarpinate delle ” guarda l’orologio” Mezzanotte e mezza! Porca miseria ho un aero domani devo muovermi!”
Lei sembra divertita “Come passa il tempo quando ci si diverte, vero?”
 “Non sai quanto, ma se torni anche tu in camera sarò felice di accompagnarti, altrimenti buona passeggiata” Claudia sorride ancora, questa volta in modo più solare ” Va bene, io sto alla 11F tu ?” “Io alla 3N”
“Dall’altra parte dell’hotel! Dai non serve che ti disturbi”
“No no insisto devo pur farmi perdonare per la scarpinata”
Claudia declinò la proposta un paio di volte, anche se la lusingava e questo Dario lo sapeva, insistette finché lei non accettò, dopo tutto non era cambiata molto da quando si erano allontanati.Camminarono a passo lento verso la 11F, ci misero mezz’ora e ricordarono tutti i momenti migliori vissuti insieme, arrivati alla porta erano così affiatati che sembravano amici di lunga data. Davanti l’entrata delle 11F c’era un tavolinetto con due mori siciliani che si guardavano l’un l’altro, lei aprì la porta con la tessera e baciò lui sulle labbra per poi entrare in camera “Che fai non entri?” “Sono qui per lavoro che figura ci faccio se domani perdo il volo?”
“Fai tu, io sono qui in vacanza e mi hanno dato il letto matrimoniale, io mi vado a dare una rinfrescata”
Claudia stava dormendo accoccolata tra le coperte  quando Dario si alzò, erano le tre di mattina, cercò i suoi vestiti con la luce dello schermo del cellulare, per un attimo si perse d’animo non trovando la maglietta da animatore;la raccolse da per terra vicino il comodino ed uscì dalla stanza facendo attenzione a non fare rumore. Fissò i mori siciliani sul tavolo per qualche minuto dopodiché si decise a guardare l’orologio, le tre e venti doveva sbrigarsi altrimenti avrebbe perso l’aereo. Mentre preparava la valigia, si mise a pensare a tutte le scuse che si sarebbe inventato dieci anni prima in modo da giustificare quello che stava facendo a se stesso. Non era più lo sbarbato di una volta, sapeva già che appena avrebbe attivato la connessione dati un qualche algoritmo farlocco gli avrebbe consigliato il profilo di Claudia su Facebook, lui avrebbe registrato il numero di lei tra gli indesiderati e poi avrebbe bloccato il suo contatto.
Alla fine tutti vorrebbero una vita in vacanza e se per evitare inutili inconvenienti bisognava pagare questo prezzo, allora chi era lui per contraddire le regole? Questa era la verità e alla fine a Dario non dispiaceva tanto.
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