BEI TEMPI by OBLOQUOR
“Donna un vicino ci ha ridato il cane!”
“Oh Georg che bella cosa, lo hai ringraziato?”
“No Donna gli ho tirato un vaso in testa e poi ho fatto fuori il cane!”
“Georg! Non si fa così, cosa penseranno i vicini?”
“Un cazzo Donna! Un beneamato cazzo! È già tanto se sono ancora vivi, figurati se adesso quegli stronzi alzano il culo per venire a rompere i coglioni!”
“Ma Georg il nostro Fuffy? Perché il nostro Fuffy?”
“Fuffy aveva metà del corpo ridotta a brandelli mentre l’altra metà voleva mangiarmi! Ecco perché Fuffy!”
“Povero Fuffy”
“Ma tu guarda un po’! Quelle COSE cercano di sbranarmi e lei pensa al cane! Donna io salgo di sopra non mi disturbare”
“Va bene George, ti chiamo quando è pronta la cena!”
“Oh Georg che bella cosa, lo hai ringraziato?”
“No Donna gli ho tirato un vaso in testa e poi ho fatto fuori il cane!”
“Georg! Non si fa così, cosa penseranno i vicini?”
“Un cazzo Donna! Un beneamato cazzo! È già tanto se sono ancora vivi, figurati se adesso quegli stronzi alzano il culo per venire a rompere i coglioni!”
“Ma Georg il nostro Fuffy? Perché il nostro Fuffy?”
“Fuffy aveva metà del corpo ridotta a brandelli mentre l’altra metà voleva mangiarmi! Ecco perché Fuffy!”
“Povero Fuffy”
“Ma tu guarda un po’! Quelle COSE cercano di sbranarmi e lei pensa al cane! Donna io salgo di sopra non mi disturbare”
“Va bene George, ti chiamo quando è pronta la cena!”
George Hubbard, un pensionato sulla settantina, vive a Bristol insieme a sua moglie ,Donna Wilson sessantaseienne, da circa cinque anni. Sono tra i pochi ad essere rimasti in città e non c’è da stupirsi, da quando è iniziata la Grande Purga le città si sono svuotate. George non ha la minima voglia di spostarsi in campagna: le sue fattorie, i campi, le riserve idriche, i gruppi di resistenza, gli squilibrati, i fanatici del Fronte Nazionale e le pecore. A George le pecore non piacciono, e così sale in soffitta come fa da oltre cinque anni, prende il suo Enfield SA-80 ci monta sopra un silenziatore ed incomincia il tiro a bersaglio.
Ogni tanto si domanda che fine abbiano fatto i suoi tre figli, è passato tanto tempo dall’ultima volta che gli ha visti. Andy, il primogenito, era il suo fiore all’occhiello: membro dei reparti speciali della British Army e fervente patriota, avrebbe continuato la tradizione di famiglia. Quando i separatisti scozzesi iniziarono la resistenza armata, fecero esplodere delle bombe batteriologiche vicino ai presidi militari, costruiti nelle maggiori città e zone urbane del Regno Unito considerate strategiche dal Fronte Nazionale: in Galles la maggior parte degli attenti vennero sventati, mentre l’Irlanda del Nord venne risparmiata in quanto appoggiava i separatisti per indebolire il governo centrare.
In Inghilterra invece i danni furono più ingenti sia tra i militari che tra i civili, le bombe batteriologiche usate per gli attacchi erano state sviluppate in modo tale che attaccassero il sistema nervoso delle persone, bloccandone istantaneamente l’attività cerebrale. Volevano colpire il governo trasformando i suoi soldati in vegetali, le cose però non andarono proprio così. Le bombe riuscirono solo ad accelerare il processo di decadimento del sistema nervoso e nella maggior parte dei casi bloccarono solo alcune parti del cervello umano; questo fece impazzire i soggetti infettati che regredirono mentalmente alla condizione di selvaggi. Così quando i primi gruppi di separatisti si avvicinarono ai presidi vennero respinti da un’orda di cavernicoli che usavano i fucili come clave, incapaci di provare pietà e pronti a fare a pezzi tutto e tutti.
Non passò molto tempo prima che iniziasse la fuga generale verso le campagne con l’isolamento delle città e delle zone urbane. Andy in quel periodo era a Londra e fu infettato, come la maggior parte dei militari presenti nella capitale, ma è rimasto sempre un posto per lui nell’esercito. Andy infatti non lo sa ma il Governo crede ancora molto in lui, fa parte degli infetti “speciali”. Il sergente Andy Hubbard è in grado di: usare il suo fucile, fare manutenzione, difendere la sua posizione, sparare a vista ad ogni separatista a portata di fuoco, difendere gli sparuti gruppi di sopravvissuti che vivono ancora a Londra, nascondersi, non aprire il fuoco verso i suoi commilitoni infetti o meno e mangia ancora il rancio della mensa militare andato a male. Tutto questo senza gli inutili impedimenti di coscienza, pensiero critico o morale, il sergente ha ricevuto l’ordine di sorvegliare l’area e continua a sorvegliarla ancora.
Duane, il secondo genito, invece era il numero due. Sarebbe diventato il bastone della vecchiaia di George e Donna; lavorava in banca, era sposato con una svedese ed aveva tre figli. Per molto tempo Geroge aveva considerato suo figlio un fallimento perché non era diventato un militare come suo fratello, tutta colpa di Donna a suo dire, ma la prospettiva allettante di non finire in una casa di riposo da quattro soldi grazie a suo figlio non gli dispiaceva;alla fine gli aveva dato tre marmocchi che avrebbe tirato su personalmente come dei veri uomini. Dopo una settimana dall’infezione Duane e la sua famiglia scapparono verso le campagne, furono assaliti da un gruppo di infetti e i suoi figli vennero contagiati durante la fuga; si curò lui stesso di piantare un proiettile in testa a tutti e tre prima di bruciarne i corpi, il più piccolo aveva 3 mesi. Nei due anni successivi attraversò con sua moglie l’Inghilterra a piedi senza farsi scoprire né dai gruppi armati del Fronte Nazionale né dai separatisti. Arrivato in Irlanda del Nord lui e sua moglie divorziarono, adesso lavora come commercialista per un’azienda mentre lei fa la spogliarellista in un club vicino Belfast.
Jude, il terzo figlio, era la pecora nera della famiglia. Nato quando George e Donna si trasferirono a Bristol, George ha sempre pensato che l’aria di città ha fatto male al suo ragazzo. Jude infatti non finì mai gli studi, venne cacciato dall’accademia militare e da quando era diventato adolescente non faceva altro che stare insieme a delinquenti, drogati ed hooligans. Non avrebbe mai combinato niente nella vita. Durante l’infezione Jude e la sua combriccola di “amici” formarono una banda che si aggirava intorno ai quartieri operai; depredavano, saccheggiavano, stupravano e uccidevano chiunque capitasse in zona. Poi dopo qualche mese incominciarono ad arrivare sempre più infetti, fino a che l’intera banda non fu costretta a scappare per evitare di essere fatta a pezzi, letteralmente. Nei successivi tre anni Jude passò le sue giornate scappando, uccidendo e vedendo uccidere ogni membro della sua combriccola fino a che non si accodò ad un gruppo di sopravvissuti che intendeva lasciare Bristol. L’infezione li facilitò molto in questo, molti infetti erano ormai ridotti a poco più che zombie, i loro sistemi nervosi erano stati distrutti e quelli ancora in grado di muoversi lo facevano lentamente. Le perdite furono minime fino a che non arrivarono alla Barriera, un enorme muro di contenimento pieno di postazioni per mitragliatrici e cecchini. In quel periodo la Barriera di Bristol era sotto il controllo dei separatisti, sventolare la Union Jack non fu una bella mossa.
Rimasero in tredici. Vennero portati in un vecchio aeroporto che i separatisti usavano come centro di addestramento, furono legati a dei pali in un hangar adibito a poligono di tiro e sottoposti al rito di iniziazione per entrare nell’esercito separatista. Il rito prevedeva di liberarsi dal palo , farsi cinquanta metri di corsa, arrivare alle postazioni di tiro, trovare un pistola nove millimetri, caricata con dodici colpi, ed uccidere gli altri aspiranti membri. Il tutto doveva svolgersi entro e non oltre il tempo massimo di centotrenta minuti, dopodiché una squadra di cecchini avrebbe eliminato tutti gli iniziati. Jude completò l’iniziazione in venticinque minuti con tre proiettili ancora nel caricatore, oggi è conosciuto come il Macellaio di Scafell Pike dove ha anniento da solo un’intera compagnia del Fronte Nazionale.
George guarda fuori dalla finestra, grazie al mirino di precisione riesce ad arrivare anche due strade più in la della sua, intravede delle facce note, smette di sparare per un attimo e guarda meglio. Riconosce dei volti, alcuni vecchi amici e qualche conoscente; il postino che veniva ogni mattina in ritardo, il suo amico Bennie con cui aveva lavorato in fabbrica, il signore e la signora Carter, il dottor Carl, Beth l’amica di Donna e tanti altri. Per un attimo Geroge si ricorda delle sere passate al pub con gli amici, le feste di quartiere, i bambini che giocavano per strada, il tram tram quotidiano. Bei tempi. Una lacrima gli scende dall’occhio con cui mira, la vista si appanna un attimo poi spara sei colpi, Donna annuncia che è pronta la cena e lui scende a tavola.
“Geroge hai pianto?”
“Che cazzo Donna io sono uomo! Mica uno di quei froci dal culo sfondato che guardi in Tv! Ho gli occhi stanchi, gli ho sforzati tutto il giorno!”
“Che cazzo Donna io sono uomo! Mica uno di quei froci dal culo sfondato che guardi in Tv! Ho gli occhi stanchi, gli ho sforzati tutto il giorno!”
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