CLONE KILLERS by OBLOQUOR
Myers aprì il fascicolo e lo lesse svogliatamente davanti i due agenti “Nel 1970 un gruppo di studiosi provò a creare una razza di superumani utilizzando dei cromosomi prelevati dagli stessi scienziati” smise un attimo di leggere e tirò un colpo di tosse “L’esperimento andò male dei 175 bambini nati solo 23 non erano affetti da gravi deformazioni fisiche o mentali riscontrabili alla nascita, nel 1984 questi soggetti scappano dal centro di studi in cui erano rinchiusi con i loro fratelli e sorelle e si fanno un giretto per gli Stati Uniti fino al 1996. Quell’anno alcuni di questi tizi si ripresentano davanti le porte del centro di studio e fanno scappare gli altri 152 soggetti. Un paio di mesi fa alcuni omicidi si sono verificati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro in ognuno dei cinquanta stati, questo è quello che dovete sapere” Myers chiuse il fascicolo lo porse ai due agenti e tornò a fumare il sigaro; sul volto di Johnson era comparsa una leggere inquietudine mentre il suo collega Ferdinand era rimasto impassibile.
“Signore quindi…dovremmo cercare cinquanta killer?” subito dopo che Jo ebbe finito di fare la domanda Freddy iniziò a parlare “Accettiamo il caso, puoi dire ai piani alti che daremo la massima priorità alla faccenda” Myers fece un cenno di assenso e loro uscirono dal suo ufficio. Fred fece capire al suo collega di fare silenzio ed incominciò a leggere il fascicolo con molta attenzione finché non arrivarono alla macchina, la sua vecchia Ford Crown Victoria li stava aspettando; entrarono e partirono alla volta dello Stan Caffè dove fecero colazione. Jo aveva guidato per tutto il viaggio mentre Freddy aveva continuato ad armeggiare con il fascicolo, si sedettero ed ordinarono. Non si rivolsero la parola finché non arrivò la colazione, una colonna di pancake per Jo e due muffin per l’altro. Freddy iniziò a mangiare ma Jo lo incalzò prima di poter addentare il primo muffin “Come fai ad essere così tranquillo? Non abbiamo mai avuto un caso del genere e tu stai tranquillo in un caffè a fare colazione?“ Fred addentò il muffin e guardò il collega con sguardo di sufficienza e, mentre aveva la bocca piena, incominciò a parlare “Tu non hai mai avuto un caso del genere, io sì e sì sto seduto qui a fare colazione e questi muffin sono buoni, adesso finisci la colazione che dopo papà ti spiega”.
Uscirono dal caffè e si rimisero in viaggio, questa volta però guidava Ferdinand mentre parlava con il collega “Allora ragazzo come prima cosa mai, e dico mai, fare domande ai superiori quando ti danno un fascicolo, secondo non affrontare mai i problemi prima di aver fatto colazione e terzo lascia fare il lavoro sporco agli adulti” Jo fissò con sguardo truce il suo compagno prima di guardare fuori dal finestrino “Posso sapere almeno dove stiamo andando?” “In una fattoria” “Fammi indovinare, di zio Tobia?” “No sulla US-275 in Nebraska , è di un certo Jasper Williams, dobbiamo fare un paio di domande li” “Perché proprio in Nebraska?” “Perché ho letto il fascicolo” “E cos’altro c’era scritto?” “Che la fattoria è una copertura messa in piedi dai cloni, sai sono degli ottimi agricoltori ed hanno un senso del business invidiabile” “Il governo degli Stati Uniti non potrebbe mai permettere una cosa del genere” “Non ti sei mai chiesto come riusciamo ad inviare così tanti soldati in ogni conflitto sul pianeta? Con uno dei tassi di natalità più bassi del mondo? Quando smetti di ripetere a pappagallo la propaganda che ti hanno insegnato a scuola avvisami, intanto se permetti io risolverei il caso” “Stai dicendo che i nostri soldati sono cloni?” “Benvenuta nella tana del Bianconiglio piccola Alice, adesso la smettiamo di interrompere i grandi quando parlano?”
Arrivarono alla fattoria nel tardo pomeriggio, un uomo con una camicia da boscaiolo e dei jeans logori gli accolse davanti il cancello della proprietà “Salve signori avete fatto buon viaggio? Vi chiedo gentilmente di lasciare le vostre armi ai ragazzi della sicurezza, vi dispiace?” Jo stava per dire qualcosa quando notò un simpatico puntino rosso sulla camicia, oltre al riflesso nello specchietto retrovisore di un paio di persone in mimetica sbucate fuori dal nulla. Fred rispose subito al tizio dai jeans logori “Non preoccuparti Jasper te le diamo subito, non vogliamo creare problemi” poi si era rivolto verso il collega “Ragazzino non fare stronzate e lasciagli la pistola”. Superati i cancelli visitarono la proprietà di Mr. Williams, dopodiché i due agenti vennero condotti davanti il Gran Consiglio per fare alcune domande. Jo non avrebbe mai immaginato che sotto una fattoria potesse essere costruita un rete così grande ed intricata di bunker e gallerie; avevano violato almeno un centinaio di regole e leggi federali nelle due ore in cui si mossero sotto la proprietà dei cloni ed il bello doveva ancora arrivare. Arrivati davanti un’ enorme porta blindata Jo dovette accontentarsi di aspettarlo con la scorta che gli era stata assegnata per proteggerlo, mentre Fred avrebbe conferito con il Gran Consiglio. La fine del colloquio con i leader dei cloni fu provvidenziale, Jo stava infastidendo sempre di più la sua scorta, tanto che qualcuno aveva già tolto la sicura quando Ferdinand tornò a prendere il collega.
Salirono in macchina dopo aver ripreso le pistole e si diressero verso la prima stazione di servizio che permettesse di mangiare un boccone. “Ti avevo detto di non fare casini” “Non è stata colpa mia, ho fatto solo un paio di domande e loro si sono innervositi, adesso capisco perché i nostri soldati incominciano a sparare sui civili in Medio Oriente” “Allora ragazzo la vuoi sentire un battuta? Ascolta.Un agente degli Stati Uniti incomincia a fare domande su come avviene la clonazione a dei cloni, quest’ultimi hanno vissuto un’esperienza paragonabile a quello che i nazisti facevano agli ebrei a Birkenau, il tutto sotto il beneplacito del governo americano. Bene nel mentre che rifletti su quanto tu sia stato stronzo prendi il telefono e cercami il posto più vicino dopo si possa mangiare una bistecca alta tre dita” “Sperò ti si tappino le arterie” “Meno parlare più cercare”
Arrivati al The Cove furono accolti da una giovane cameriera “Posso portarvi qualcosa ragazzi?” “Voglio la bistecca più alta che avete” disse Fred aggiustandosi i pantaloni “Molto bene un Olympus Beef, tu dolcezza invece?” “Un hamburger vegano ed una coca dietetica grazie” la cameriera prese le ordinazioni e tornò al bancone. Fred apostrofo Jo “Senti ragazzina renditi utile, mentre ti fai bella per il ballo della scuola, non è che per piacere vai a prendere i posti vicino la vetrina, io ho una questione da risolvere nel bagno degli uomini ti raggiungo dopo”. Jo si sedette dove gli aveva detto il suo compagno ed incominciò a pensare al passato, più precisamente al giorno in cui in accademia gli proposero di scegliere fra la carriera militare o quella nei servizi segreti: la prospettiva di rimanere a casa invece che morire da qualche parte nel mondo lo aveva fregato alla grande; l’avevano messo in squadra con l’agente Ferdinand Price, glielo avevano descritto come un di quegli uomini tanto in gamba da non voler fare carriera, il miglior agente dei servizi segreti in circolazione. L’uomo tutto d’un pezzo che può permettersi di parlare con i grandi capi. Ogni tanto si domandava come facesse Fred a far parlare di sé in quel modo, ci lavorava da sei mesi ormai e da un pio di settimana si era convinto che l’uomo di cui tutti parlavano era morto ed era stato sostituito da quel cazzone di cinquantatré anni in sovrappeso del suo così detto mentore.
Il flusso di pensieri di Johnson venne interrotto dallo squillo del suo telefono, qualcuno lo stava chiamando dalla linea privata, avvicinò l’apparecchio all’orecchio “Principessa vieni a darmi una mano in bagno, c’è un casino qui” era Fred. Rimase stupito quando aperto la porta della toilette, invece di trovare Freddy piegato in due sulla tavoletta del water, vide il suo collega ripulire le mattonelle del bagno dal sangue di un clone il cui corpo era già stato inserito in parte in una sacco della spazzatura trovato chissà dove da Fred. “Beh che aspetti lì? Vieni a darmi una mano!” . Ripulirono il tutto nel modo più discreto e veloce possibile, buttarono il corpo nel portabagagli e saltarono in macchina a tutta velocità. “Come facevi a sapere che c’era un clone nel bagno? Ci stanno inseguendo?” “No non ci stanno seguendo e non sapevo ci fosse un clone a pisciare quando sono andato al cesso, era semplicemente li ed ho colto l’occasione” “Ma perché ucciderlo?” “Sapeva troppo ed era uno dei nostri bersagli” “Abbiamo ucciso uno dei 50 killer?” “No ma ci stiamo andando vicino, ora rifatti il nodo alla cravatta e cerca di comportarti nella maniera più decorosa possibile” “E perché scusa?” “Stiamo andando in chiesa principessa, non voglio fare brutta figura davanti al pastore” “Fred ma è giovedì e che cazzo c’entra questo col nostro caso?” “Zitto e fai quello che ti ho detto”.
I due agenti arrivarono davanti la prima chiesa che incontrarono lungo la strada, parcheggiarono e cercarono di trovare una porta o una finestra sul retro da cui entrare, Fred non aveva voluto spiegare il perché al suo giovane collega. Jo non ebbe il tempo di farsi troppe domande, nel mentre che cercava un ingresso secondario sentiva distintamente il sermono del pastore che catturò la sua attenzione, Jo non aveva studiato teologia, tanto meno era un frequentatore di chiese; ma quando sentì il sacerdote parlare del Grande Uno e di come la sua matrice universale dovesse espandersi in tutti l’universo capì perché il suo collega non era voluto entrare dalla porta principale. Si intrufolarono in sacrestia dove attesero la fine della funzione.
Padre Curt entrò nella stanza e con suo grande stupore notò di non essere da solo, ma con due agenti dell’FBI che gli mostravano rispettivamente distintivo e pistola. Gli dissero che avrebbe dovuto seguirli senza fare storie, lui si era limitato a rispondere con tono accondiscendente mentre cercava di avvicinarsi il più possibile all’armadio vicino la porta dove era nascosta un desert eagle pronta per questo genere di situazioni. Stava già compiendo il primo passo per avvicinarsi alla porta quando vide l’agente che gli aveva mostrato il distintivo estrarre dalla giacca la pistola che stava cercando. Stava per dire qualcosa ma prima che potesse proferire parola un rumore di spari ed urla gli fermò le parole in gola, nel parcheggio della chiesa alcuni uomini in mimetica avevano falciato i fedeli appena usciti. Padre Curt venne colpito subito dopo alla nuca perdendo i sensi.
I due agenti sulla Ford si stavano dirigendo verso lo stato del Wyoming “Fred puoi spiegarmi che cosa abbiamo fato prima ?” “Abbiamo cenato al Hunter’s Burrow principessa” “Fred non sto scherzando, che cazzo abbiamo fatto in quella chiesa e perché hai ucciso quel clone?” “Va bene pivello ti spiego tutto; hai presente quando ho parlato con il Gran Consiglio mentre tu cercavi di farti ammazzare? Bene, io ho parlato con le persone che contano all’interno della comunità del cloni ed ho fatto capire loro come era nel loro interesse collaborare alle indagini. Una volta che quelle cavie di laboratorio hanno capito questo mi hanno parlato di un gruppo di sovversivi diverso dagli altri in circolazione, questi hanno dato vita ad una setta che proclamava l’avvento di un fantomatico Grande Uno, il quale avrebbe dominato sul mondo e tutte queste robe apocalittiche” “Arriva al punto” “Siamo suscettibili oggi eh? Va bene, il punto è che la setta era una copertura per un nuovo metodo di clonazione con il quale si sarebbero creati dei cloni in grado di cambiare il loro aspetto grazie all’uso di cellule staminali e nanobot. Ti lascio immaginare come la cosa avrebbe creato non pochi problemi ai cloni. Fortunatamente i capi della setta ce l’avevano a morte con gli uomini che avevano iniziato il progetto con cui sono nati i cloni, secondo loro avevano creato esseri troppo imperfetti; come rappresaglia hanno fatto fuori alcuni di quelli che parteciparono al progetto ed è qui che siamo entrati in gioco noi” “È stato il Consiglio a dirti di quel clone?” “No quella è stata una coincidenza , io volevo solo pisciare ma poi ho visto quell’idiota al cesso, non è stato molto divertente da strapazzare” “Cosa ti ha detto?” “Mi ha detto tutto, mi parlato della Chiesa del Grande Uno e del suo capo ,Padre Curt, diciamo il responsabile della sezione qui in Nebraska, e se ti stai domando se sono state uccise persone innocenti la risposta è no. Tutti quelli dentro la Chiesa erano cloni di nuova generazione ai quali era stato dato l’obbiettivo di testare le difese della Fattoria” “Una missione suicida?” “Esattamente principessa, subito dopo aver fatto fuori quell’idiota ho avvisato i nostri amici, poi prendendo vivo Curt abbiamo fatto jackpot ; era tra i membri fondatori della setta e prima di tirare le cuoia ci ha fatto il piacere di rivelarci l’ubicazione e l’identità dei suoi colleghi. Il Gran Consiglio si sta già occupando di fare il lavoro sporco per noi” “E quindi?” “E quindi abbiamo risolto il caso socio, adesso vedi di trovare un buon motel” “Non ci posso credere…” “Meno parlare più cercare”
ILLUSTRAZIONE: Xiakwon
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