IL CANNIBALE by OBLOQUOR

La segretaria avvisò l’investigatore che sarebbe potuto entrare nella stanza degli interrogatori, Ace non amava perdere tempo attivò il suo disintegratore, lo nascose nella manica ed entrò con disinvoltura. Da fuori sembrava che stesse ignorando il probabile pluriomicida che sedeva allo squallido tavolo metallico davanti a lui. Si sedette, aprì il file dell’uomo apparso sull’ identificatore e lo lesse distrattamente, il sospettato non accennava il minimo movimento, Ace lo fissò per alcuni secondi: era vestito come uno spacciatore ripulito, i capelli biondi erano corti e radi; gli occhi azzurri sembravano due fori scavati nel cranio e, a causa delle occhiaie nero-violacee, il volto appariva più scarnificato di quello che era. L’investigatore rimase in silenzio facendo finta di continuare a leggere l’identificatore, il tizio che aveva davanti era il classico soggetto che finisce in prima pagina per essere stato beccato a molestare i bambini al parco. Scacciò dalla mente questo pensiero ed incominciò l’interrogatorio.


Signor Coleman come sta oggi ?” l’uomo, che fino a quel momento non aveva degnato di un’occhiata l’investigatore, gli rivolse uno sguardo stanco e rispose alla domanda “Tutto bene agente, l’ambiente mi sembra un po’ claustrofobico ma sono stato in posti peggiori”. Ace annuii in modo quasi impercettibile e facendo finta di guardare l’ora, controllò che il disintegratore nascosto nella manica fosse pronto all’uso. Qualcosa non andava per il verso giusto: l’identificatore mostrava un aumento del battito cardiaco e una presenza decisamente troppo elevata di glucosio nel sangue, come se l’uomo avesse appena mangiato. Sul file c’era scritto che Il soggetto era stato prelevato dalla sua abitazione nel cuore della notte ed era digiuno da nove ore . “Mi hanno detto che lei è un ex Marine, può confermarlo?” sul volto del sospettato si dipinse un sorriso che sembra più un tic nervoso “Sì agente. Ero nel Progetto F”. L’investigatore era infastidito da quell’ atteggiamento, ma fermò il suo istinto di sporcarsi la divisa con il sangue di quel veterano cazzone, riprese con le domande. “Interessante, mi illumini in cosa consisteva questo progetto?”. Il marine annoiato rispose“Era un progetto sperimentale volto al potenziamento delle prestazioni fisiche e mentali dei marine. Il governo acquistò un centinaio di embrioni umani ai quali vennero aggiunti filamenti di DNA presi da animali appositamente selezionati” L’investigatore con la sua espressione impassibile nascose il divertimento che provava nel pensare a quali filamenti di DNA possedesse l’uomo, poteva essere anche un cazzone ma almeno era interessante. “Molto bene, qual era il suo ruolo nei marine?” Coleman sembrava quasi divertito da quella domanda “Responsabile informatico e addetto alle comunicazioni” Ace era deluso, per qualche secondo aveva immaginato Coleman combattere sfruttando chissà quale abilità, adesso però l’unica cosa che vedeva era un tizio non diverso da un qualsiasi informatico da quattro soldi. Lui non aveva niente contro i responsabili informatici ma detestava di dover delegare tutto ad un computer, riprese con l’interrogatorio .
I suoi commilitoni sono ancora in servizio?”. L’uomo si esibì in un ampio sorriso che mostrava due doppie file di denti affilati “La mia squadra non è più operativa. Durante una missione rimanemmo bloccati su un asteroide deserto per due anni. Quando vennero a salvarci, decisero di chiudere il progetto e di rispedirci a casa”. L’investigatore non aveva ascoltato neanche una singola parola, la sua attenzione era stata catturata da quella doppia fila di lame spacciate per un sorriso cordiale. “Quanti membri della sua squadra ha detto che sono sopravvissuti ?” Coleman sorrise, mostrando di nuovo denti“Non l’ho detto, sette membri dei cento originari”. Ace controllò ancora una volta che il disintegratore fosse al suo posto, poi proseguì con l’interrogatorio. Perché chiusero il progetto?” l’uomo fece scricchiolare il collo quasi come se volesse mostrare quanto questo fosse snodato “Beh, signor agente, quando ci si trova bloccati per due anni su un asteroide deserto, bisogna pur mangiare. Tutti hanno fame prima o poi” Coleman aprì leggermente la bocca e si passo la lingua sulle labbra “Il cannibalismo è un reato su tutti i sistemi governati dalla confederazione. I marine dovrebbero saperlo questo” disse Ace stizzito, l’interrogato si fece scuro in volto “Che cosa ne può sapere uno come te? Sei solo un ipocrita del cazzo! Ti diverte sparare sentenze, vero? Oppure devi fare lo stronzo per contratto? Voi sbandierate queste leggi inutili sul diritto alla vita ma poi quando bisogna conquistare un pianeta a chi tocca fare il lavoro sporco? Vi riempite la bocca di queste parole ma appena potete eliminate chi vi è di peso. La mia unica legge è quella della giungla: solo i più forti sopravvivono” L’uomo incominciò a tendere i muscoli, come se volesse caricare Ace da un momento all’altro “Signor Coleman le consiglio di moderare i toni, se mi dirà quello che voglio sentire potrei evitare di aggiungere anche l’insulto a pubblico ufficiale ai capi d’accusa” l’uomo sbatté i pugni sul tavolo “Sai cosa succede quando le persone come te mi fanno incazzare? Quando mi incazzo ho voglia di mangiare, e vuoi sapere un’altra cosa? Tu mi va più che bene!”


In una frazione di secondo il marine tirò il tavolo dall’ altra parte della stanza ed aprì la bocca per intero, la sua testa si trasformo in una specie di enorme cespuglio dotato di lame e si scagliò contro l’agente. Troppo lento,Ace aveva già preso la mira. I resti di quello che una volta doveva essere il cervello di Coleman ora imbrattavano la stanza di rosso sangue. L’investigatore mise la sicura al disintegratore “L’interrogatorio è finito e in base al potere conferitomi dalla Confederazione la condanno alla pena capitale” poi uscì dalla stanza. “Come è andata lì dentro?” gli chiese la segretaria. Ace la guardò ed alzò il disintegratore ancora sporco “Chiami qualcuno a pulire” poi la guardò ed aggiunse “Prima che faccia uno dei suoi commenti da stronza vorrei ricordarle che comunque rimane una persona triste e sola”la segretaria sorrise “Ringrazia che i tuoi interrogatori durino più di te a letto, altrimenti non ci metterei niente a farti sbattere fuori” Ace stava per dire qualcosa ma un altoparlante lo informò di come i piani alti volessero vederlo immediatamente.
DISEGNI: Claudio  –Andrea– ALEL - Valentina Viesti 

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