NON PROPRIO UNA MINACCIA by OBLOQUOR
Il mio nome è Joanna Trimble e sono un’ osservatorice ONU in Zafaristan, stato nativo del dittatore Nasir al Adnani D’Ausòm. Fa caldo ed ho sprecato gli ultimi tre mesi della mia vita in questo deserto, ho preso nota dei crimini di guerra dell’ormai defunto D’Ausòm mentre lo stato è retto dal probabile cugino di secondo grado, Eccelso D’Ausòm . La situazione non è diversa dalla maggior parte dei piccoli stati mediorientali: ci sono alcuni nuclei urbani, molti piccoli villaggi, pessimi collegamenti, instabilità politica e più petrolio di quanto ci si possa aspettare da un mucchio di sassi in mezzo al deserto. La capitale, Zafraba, sorge vicino un’oasi ricca di falde acquifere e ciò ha permesso un certo sviluppo del settore agricolo, l’allevamento invece è di tipo rurale, l’industria è arretrata ed i servizi sono quasi inesistenti. L’unica fonte di reddito era il petrolio che viene venduto a prezzi stracciati, i proventi ricavati poi erano investiti negli armamenti e nella formazioni di milizie urbane fedeli al dittatore: uno stato come tanti altri, la popolazione vessata dal regime, il potere in mano ai vertici militari e troppo deserto per tenere sotto controllo i ribelli pronti a far cadere Nasir. Poi è successo il fattaccio, una settimana prima del mio arrivo, il vecchio D’Ausòm decide di tirare le cuoia. Durante una delle sue feste, a cui erano presenti tutte le cariche più importanti dello stato, un commando di ribelli fa irruzione, tirano fuori degli RPG e spediscono all’altro mondo tutti quelli presenti nella grande sala dei ricevimenti. Sono morte 137 persone tra cui Nasir, il suo segretario, il ministro della difesa, il ministro della guerra, il capo dell’ intelligence, le sue sette mogli e i parenti stretti. Alla festa c’era anche Eccelso, che però è sopravvissuto, l’unico motivo per cui lo Zafaristan ha ancora un dittatore è perché questo stava vomitando in piscina dopo aver svuotato il frigobar della sua stanza.
Nasir è andato al potere con un colpo di stato all’inizio degli anni ’90, mentre tutti erano impegnati con la guerra nel Golfo. Per evitare problemi con gli americani gli aveva riforniti con il suo petrolio durante tutto il conflitto, nel mentre era già ai tavoli delle trattative con i vertici di Al-Qaeda. Lo stesso Bin-Laden ha dormito nella mia stanza per un paio di settimana verso la fine del 1998. I crimini commessi da Nasir e dalla sua combriccola di amici sono innumerevoli e spaziano in quasi tutti gli ambiti del diritto, è un bene che sia morto, non sarei voluto essere per nulla al mondo nei panni di chi avrebbe dovuto leggere i capi di accusa. Non potrei dire tutto questo se non fosse per la facilità con quale si possano reperire i documenti governativi in questo posto, il capo degli archivi di stato oggi è un tizio tarchiato dalla carnagione scura, passa le sue giornate a sonnecchiare in ufficio e a bere. Prima di raggiungere quella posizione era il custode del turno di notte, tutti quelli che avrebbero potuto occupare la sua poltrona sono morti durante l’attacco terroristico.
Giravo per gli archivi senza scorta, lo Zafaristan non ha fatto altro che veder disertare la maggior parte dei suoi uomini durante il mio soggiorno. Il fenomeno all’inizio si era limitato alle cariche più alte dell’esercito, poi si era propagato a tutte le forze armate, Eccelso aveva dichiarato come nessuno sarebbe stato costretto a fare un lavoro che non voleva fare. Se tutto questo fosse successo in Occidente probabilmente oggi lui si troverebbe sulla copertina del Time come uomo dell’anno, ma siamo nello Zafaristan e qui le cose vanno di male in peggio.
Mentre catalogavo i documenti il nuovo dittatore è venuto a farmi compagnia più volte, conosce bene l’inglese e mi racconta di lui. Prima di essere il nuovo capo del governo faceva il cameriere in un ristorante indiano nella periferia di Boston, ha trent’anni e non è riuscito a finire le elementari per una leggera forma di dislessia. Iniziò a lavorare da giovanissimo ma non è mai riuscito a fare carriera, in compenso ha fatto un sacco di esperienze lavorative: call-center, venditore di tappeti, cuoco, operaio, muratore, netturbino, idraulico e macellaio. Quando sua madre scoprì che Nasir era riuscito a farsi un nome lo costrinse a fare i doppi turni: un biglietto per lo Zafaristan non è molto economico. Una volta arrivato, Nasir lo aveva messo a capo di una ditta di trasporti che era riuscito a far fallire, il fatto fu incredibile dato che era l’unica ditta di trasporti di tutto lo Zafaristan. Gli affari andavano bene, forse anche troppo, col passare del tempo si era fatto prendere la mano e non c’era voluto molto prima che bruciasse tutto in alcol e donne. Quando il cugino seppe del suo fallimento fece fucilare i suoi collaboratori e le donne con cui era stato a letto, poi lo spedì in una villa fuori Zafraba per evitare che lo mettesse ulteriormente in imbarazzo.
È una persona simpatica dopo tutto, non capisce bene la zafariano quindi ogni tanto cerca di parlare con me per ammazzare il tempo, ho notato un suo tic: non fa altro che tormentarsi la lunga barba quando riflette o non capisce cosa gli viene detto. Faccio veramente fatica a comprendere come quest’uomo possa reggere da solo un stato, l’intera classe dirigente è morta come i suoi collaboratori, il popolo è sempre più insofferente e i gruppi di ribelli agiscono quasi indisturbati. Mi dispiace abbandonarlo dopo questi tre mesi, ma devo redigere un rapporto che mai nessuno leggerà, quindi prima me ne vado meglio è.
Notizia dell’ultim’ora, l’osservatrice ONU Joanna Trimble è stata data per dispersa. La funzionaria sarebbe dovuta ritornare dopo aver passato un periodo di tre mesi in Zafaristan. Trimble si trovava nel paese a seguito di un’ inchiesta voluta dall’ONU sugli eventuali rapporti tra il regime zafariano ed Al-Qaeda. Vi terremo aggiornati su eventuali news. Passiamo ora la linea alle previsioni meteo.
ILLUSTRAZIONE: MaDrawerS
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